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Cyberbullismo: ora chi Odia, Paga

A pochi giorni dall’inizio del 2020 possiamo dire che il 2019 è stato un anno molto intenso per il mondo digital: tante novità ma anche tante nuove regole.

In questo articolo parleremo, nello specifico, di un importantissimo passo avanti per contrastare uno dei fenomeni negativi più frequenti nel mondo Web: il Cyberbullismo.

“Chi Odia Paga”, questo lo slogan della nuova piattaforma digitale che mira a supportare dal punto di vista legale le persone vittime di odio online. 

 

IL CYBERBULLISMO

Prima di capire i meccanismi di questa nuova piattaforma digitale è doveroso spendere due parole sul fenomeno del Cyberbullismo.

L’avvento di Internet ha rivoluzionato l’intero ecosistema mondiale creando di fatto tantissime nuove possibilità d’azione e di lavoro. 

L’altra faccia della medaglia è però rappresentata dai rischi legati ad un uso improprio di questo strumento: tra questi vi è il cyberbullismo. 

Il fenomeno interessa maggiormente i giovani che stanno crescendo a contatto con le nuove tecnologie. Le attività che i ragazzi svolgono online o attraverso i media tecnologici hanno spesso conseguenze anche nella loro vita reale in quanto la distinzione tra vita online e vita offline è davvero minima. 

Tutto ciò diventa fondamentale per comprendere a fondo il cyberbullismo.

Si può definire cyberbullismo l’uso delle nuove tecnologie per intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, far sentire a disagio o escludere altre persone. 

DIAMO UN PO’ DI NUMERI…

Secondo l’ultimo report Istat (“Indagine conoscitiva su bullismo e cyberbullismo”) del 27/03/2019 il cyberbullismo ha colpito il 22,2% di tutte le vittime di bullismo. 

Ma nello specifico il Cyberbullismo ha raggiunto questi numeri:

  • 5,9% dei casi si è trattato di azioni ripetute (più volte al mese). 
  • 7,1% di ragazze tra gli 11 e 17 anni
  • 4,6% dei ragazzi tra gli 11 e 17 anni 
  • Circa il 7% dei bambini tra 11 e 13 anni
  •  5,2% tra i ragazzi da 14 a 17 anni

 

COP : CHI ODIA PAGA

Chi Odia Paga”, uno slogan efficace dal punto di vista comunicativo, ma non solo.

Efficace e tempestivo, infatti, è anche il supporto che questa Startup dà agli utenti, in un era digitale dilaniata dall’odio.

La startup nasce nel 2018 da Francesco Inguscio, Ceo di Nuvolab (acceleratore fondato nel 2011 che ha lanciato 14 start Up), coadiuvato dall’avvocato Giuseppe Vaciago e il suo Team di legali.

La startup infatti lavora nel campo del Legal Tech e mette a disposizione una piattaforma che offre supporto legale contro stalking, diffamazione, revenge porn, Cyberbullismo, hate speech etc. 

Con tale piattaforma la Startup promette alle vittime dei reati online  sopracitati un’assistenza legale a portata di un click e a costi contenuti.

Effettivamente oramai offendere online è gratis e istantaneo mentre invece essere difeso è costoso e ha tempi lunghi.

Riuscirà questa piattaforma a cambiare le sorti di un Paese che ormai è guidato dall’odio?

Sicuramente “Chi Odia Paga” creerà un punto di rottura sostanziale e culturale.

L’obiettivo latente di società come questa, è quello di creare consapevolezza negli utenti che alcuni comportamenti e linguaggi sono dei veri e propri reati.

Tutto ciò diventa ancor più pericoloso se pensiamo per un istante alle potenzialità di propagazione dei social media: un’ eco mediatica con propagazione immediata ed ad ampio raggio.

“Chi Odia Paga” punta, dunque, alla trasformazione e l’inclusione digitale. Non a caso in data odierna con un Comunicato Stampa entra nel programma “Repubblica Digitale” l’iniziativa promossa dal Governo Italiano rivolta all’inclusione digitale.

In virtù di questo accordo, i cittadini italiani avranno a disposizione, gratuitamente, le prime funzionalità della sua piattaforma ‘Chi Odia Paga‘. Infatti già da subito sarà possibile ricevere un feedback automatizzato dalla piattaforma per capire se i commenti che si ricevono online siano contenuti legalmente sanzionabili o meno. Le future funzionalità che verranno rilasciate nei prossimi mesi forniranno ai cittadini tutti gli strumenti tecnici e legali necessari per difendersi dai reati d’odio online in modo facile, veloce, sicuro ed economico.” cita il Comunicato Stampa.

Insomma la società ha una ferma visione del futuro e grandi potenzialità per debellare il virus dell’odio, confidiamo nell’essere umano o altrimenti….. Chi Odia Paga!